Spazio Omnia, la casa del gioiello artigianale

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Più che una bottega sembra una casa dove fermarsi a chiacchierare con le amiche, bere un tè e scoprire le novità da indossare e, magari, personalizzare. Qui nascono i gioielli artigianali creati da Silvia Genovese e dal suo staff, ma ci si può innamorare anche di un oggetto per la casa disegnato dall’amica architetto Antonella Tesei o di un paio di jeans firmati mariamelì (pseudonimo dell’attrice Maria Amelia Monti).  A Spazio Omnia la sensazione è che ci sia un circolo virtuoso di conoscenze, amicizie e passaparola che non ha eguali in città.

La forza del pezzo unico

La caratteristica del lavoro di Silvia? «Non c’è mai un pezzo identico all’altro» spiega la fondatrice di Spazio Omnia «A volte le clienti mi chiedono di rifare un pezzo visto su un’amica, ma io dico sempre che non si può: è il bello di non avere nulla di riproducibile». Certo, in alcuni casi continuare a rinnovarsi può essere controindicato: «Corro il rischio di non essere riconoscibile perché seguo input sempre diversi», ma è il bello dell’essere in costante evoluzione. Come la stessa Silvia che di vite ne ha già vissute un paio: «Ho lavorato 17 anni in una gioielleria classica di Milano. Quando ho aperto questo spazio, 16 anni fa, pensavo di cambiare vita e mettermi a fare altro, ma poi ho capito che questo era il mio vero mondo e sono ripartita».

E se ogni collana multifilo dai colori iridescenti e ogni anello con pietre preziose ha la caratteristica di essere un pezzo unico, dai prezzi abbordabili, va detto che Silvia non perde nessuna occasione di incontro o di visibilità per i talenti degli altri: «Mi piace ospitare e dare spazio anche agli altri: due o tre volte l’anno svuotiamo il negozio e proponiamo mostre d’arte». Dalla street art alla fotografia, quello di Silvia è un caso raro di apertura verso tutto il mondo degli artigiani: «Credo sia un patrimonio enorme che va valorizzato, perché sono molto nascosti».

Fare rete è una necessità

Fare rete, come accade per le Giornate Europee dei Mestieri d’Arte, è una necessità: «È bello potersi raccontare e scoprire che le persone sono interessate al tuo lavoro. Io e le sorelle Sacchi, con la Cucitoria, siamo un po’ decentrate rispetto alle 5 Vie, ma cerchiamo di aiutarci da sole, come diciamo sempre». Anche perché i vicoli e i cortili che le circondano sono la trama di un tessuto urbano che è sempre stato abitato da botteghe e laboratori e che, come una ragnatela, collega tutte le strade tra loro, basta addentrarsi oltre via Torino, verso piazza Missori e corso Italia, per scoprire che la magia delle botteghe e dei laboratori di ieri è rimasta immutata anche qui.

L’idea di proporre dei “tour”

L’importante è farsi notare: «Tra amiche artigiane delle 5 Vie, ad esempio, abbiamo preso dei contatti con la comunità francese. La nostra idea è quella di proporre periodicamente un tour delle nostre botteghe per far scoprire le nostre realtà un po’ nascoste anche alle donne che non conoscono bene la città».

Silvia è una donna vulcanica e propositiva che è pronta ad andare a trovare le sue clienti-amiche anche a Londra e Parigi pur di non perdere i contatti diretti e capire come evolvono i desideri della sua clientela. Nel frattempo, studia nuovi progetti, come la linea per le più giovani che «tra compleanni importanti e feste di laurea, stanno dimostrando di apprezzare il valore del pezzo originale».

Per saperne di più: spazioomnia.it

Manuela Florio