Dalla ristrutturazione sapiente di quello che, fin dagli anni 50, era stato un magazzino per la conservazione dei cereali, è nato lo spazio espositivo che raccoglie e racconta tutto il lavoro creativo di Giorgio Armani: «Ho scelto di chiamarlo Silos» spiega lo stilista milanese «perché in questo edificio veniva conservato il cibo. E per me il vestire fa parte della vita, come il cibo». 4500 metri quadrati distribuiti su 4 piani accolgono 600 abiti e 200 accessori, dal 1980 a oggi, selezionati accuratamente per affinità, temi, ispirazioni… È così che inizia un viaggio estetico che parte dalle star di Hollywood (prima fra tutte Diane Keaton nel film Io e Annie del 1978), attraversa il daywear, si avventura negli esotismi magici e nei cromatismi netti, fino ad arrivare agli abiti di luce che soltanto re Giorgio ha saputo disegnare, come se il tessuto potesse trasformarsi nell’ala iridescente di una libellula. Un percorso sensoriale, tra musica esotica, giochi di luci e ombre, che omaggia non solo il celebre stilista ma anche la sua città che lo ha sempre ispirato.
Per saperne di più: www.armanisilos.com
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