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Spirit de Milan

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È stata la sorpresa dell’estate 2015 e, con sollievo di tutti, dall’aprile 2016 lo Spirit de Milan è tornato puntuale a riempire di magia le notti milanesi. Qui tutto è perfetto nella sua imperfezione: la strada periferica, in piena Bovisa, i muri ricoperti di edera, la struttura decadente delle cristallerie Livellara che diventano quinte teatrali, le luci soffuse che creano un’atmosfera rétro sui tavoli all’aperto, la pista da ballo sotto le stelle, il piccolo palco sotto la pensilina… Tutto ha l’aria di essere spontaneo e genuino, con un tocco vintage appena suggerito, ma non significa che dietro non ci sia la regia di un gruppo di professionisti con i controfiocchi: si chiamano Klaxon e si sono specializzati nella creazione di eventi multimediali capaci di emozionare. È loro l’idea del festival Swing in Milan e ora di questo luogo magico che vuole distillare quello Spirit de Milan che sembrava perduto.

Seguite La Mariuccia

Qui si può bere un bicchiere di barbera, gustarsi un gelato artigianale (el sorbett), scegliere un tagliere come aperitivo o fermarsi a cenare all’osteria La fabbrica de la sgagnosa*, guidata da La Mariuccia, ostessa in perfetto stile anni 50 che ha saputo trasformare il dialetto milanese in un’arma di seduzione, ma anche (e soprattutto) ascoltare buona musica dal vivo e, naturalmente, danzare in libertà. Senza frontiere di stile o capacità, né forzature. Da martedí a domenica, ogni sera della settimana è previsto un genere musicale diverso (il programma è su Facebook): dalle canzoni milanesi (nelle serate Barbera & Champagne) allo swing con le migliori band, dal tango al funky e al jazz è sempre più difficile scegliere. Forse per questo è zeppo di persone di tutte le età, pronte a divertirsi con semplicità, fuori dai soliti giri.

Il tempio dello swing e la casa di Ca.Bar.Et Boh.Visa

Con il passare degli anni, l’anima dello Spirit de Milan si è delineata sempre meglio. Al punto che questo è diventato ufficialmente il tempio dello swing e del lindy hop, per tutti gli amanti della danza a tempo di big jazz band (rigorosamente live).  A gennaio 2019, qui è nato un progetto unico e molto importante per non disperdere i talenti della città: con la nuova serata del martedì CA.BAR.ET BOH.VISA. MILANO 5.0, gli amici di una vita, Rafael Andres Didoni, Germano Lanzoni, Walter Leonardi, Folco Orselli e Flavio Pirini, raccontano il loro modo di “sentire” la nostra città, tra risate, riflessioni, sonorità e voci che sanno un po’ di nebbia e un po’ di futuro.

Tutto questo è diventato possibile perché, non senza qualche difficoltà logistica, a partire da ottobre 2016, Spirit de Milan ha aperto ufficialmente l’ampia ex fornace, la cattedrale in cui si ballava l’estate a tarda notte, sia per la cena sia per le danze e la musica live. Obiettivo: trasformare le cristallerie nel luogo di ritrovo perfetto per tutte le stagioni. E, a giudicare dagli eventi (anche internazionali) in calendario ogni anno, è perfettamente riuscito. 

L’arrivo di SpiritoPhono

Nella primavera 2020, durante il lockdown per la pandemia, è nata anche la webradio dello Spirit de Milan (in costante crowdfunding). Si chiama SpiritoPhono e offre una programmazione musicale e di cabaret in simbiosi con quella del locale. Perfetta per non perdere mai lo swing.

Per saperne di più: spiritdemilan.it

La storia delle cristallerie

La ditta Livellara nasce nel 1923 a Gorizia come azienda che commercia prodotti per la casa e, in particolare, vetri e porcellane importati dalla Cecoslovacchia. Negli anni Trenta, costretta dal regime a bloccare le importazioni, inizia a produrre direttamente a Murano i propri cristalli sperimentando un nuovo tipo di lavorazione, più leggera e sofisticata, fino al 1952, anno in cui decide di trasferirsi a Milano, in viale Certosa, in piena rinascita. Nel 1964 la fabbrica di cristalli si sposta nell’attuale sede, in via Bovisasca, “acquistando le strutture di un ex-oleificio, il Balestrini, ed entrando così, con sede, magazzino, forni, tempere, maestri vetrai in un interessantissimo edificio, testimone di quella che, oggi, possiamo chiamare archeologia industriale, frutto di una cultura e di un’epoca che ci riporta alle origini della Ditta”. Oggi la produzione si è spostata, ma la vecchia cristalleria è ancora lì e ora ospita lo showroom.

* Sgagnosa:  deriva dal verbo sgagnà, che in milanese vuol dire mangiare avidamente