Alessandra Orlando Ghezzi: «Per me Milano è… un murale che danza»

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Artista a tutto tondo, Alessandra Orlando Ghezzi attraversa diverse arti con i suoi talenti. Decoratrice, specializzata in affresco e pittura su muro, ha sempre trovato il modo di rendere omaggio alla sua città, anche nelle sue opere (vedi gallery). Lo stesso è accaduto con la danza, l’altra sua passione, che l’ha portata a studiare, mettere in scena e ora insegnare un nuovo genere di danza contemporanea, con un’attenzione particolare per quella che affonda le radici nell’antico Egitto, tra sabbia e geroglifici, e si sviluppa tra le strade e le vie di una Milano sempre più melting pot. Il risultato è una vita su due binari paralleli che l’ha portata ad aprire un suo studio d’arte personale Dipintodiblu, ora inserito nell’Atelier Acerenza, esempio virtuoso di coworking artistico milanese, e a dedicare il suo tempo libero dai pennelli all’insegnamento di un movimento integrato con la femminilità e, in particolare,  a un progetto di danza su misura per le donne di tutte le età, all’interno del Gruppo Benessere della Casa delle donne, dove la città è sempre protagonista con le sue storie e le sue abitanti.

 

Come è nata la scintilla per questa scelta di vita dedicata all’arte?
«È stata la mia bisnonna, la decoratrice Ersilia Ghezzi a mettermi per prima in mano un pennello e a insegnarmi il giro del polso per dipingere rose e girali. Segreti di artigiana che hanno attraversato le generazioni… ricordo ancora i vasetti di pigmenti, l’odore degli oli e i sacchettini per gli spolveri nel suo studio. Ricordi d’infanzia che hanno probabilmente segnato il mio destino e i miei desideri».

 

Come hai trovato il modo di conciliare danza e pittura?
«Non è stato facile. Per alcuni anni ho lavorato a Brescia, come danzatrice, alla Cooperativa Teatro Laboratorio. Ho creato e interpretato numerosi spettacoli, che hanno girato su circuito nazionale (Jellaba Keftan, La Boite a Joux Joux, Le Danzastorie e Nigun, la danzatrice smemorata) senza mai smettere di dipingere le locandine dei miei spettacoli. Dal 2003 ho cominciato a realizzare grandi opere su muro e a trasportare la mia passione per il teatro su un altro “palcoscenico”: il trabattello. Da allora dipingo e progetto con continuità, in esterni, interni, piazze, ville, case private…».

 

Che cosa accomuna le due arti?
«La danza mi ha regalato il senso del ritmo e della fluidità necessari nella fase di progettazione di un fregio o di una facciata. La gestualità delle braccia mi è stata di grande aiuto per affinare la tecnica di muralista e il rapporto con le grandi superfici».

 

Che cos’è per te Milano?
«Milano per me è… un murale che danza! Una continua meraviglia e scoperta di angoli segreti: più cresco come artista e più vedo le cose che mi ispirano»

 

Qual è il tuo lavoro più recente?
«Ho appena finito il murale per la Casa di Alex, in via Moncalieri 5. Sabato 26 settembre ci sarà la festa di inaugurazione e tutti gli amici di perMilano sono invitati!»