Al Mercato Lorenteggio si trovano prima di tutto la pasta fresca di Susanna, la frutta e la verdure di Rino, la carne di Carlo (bovina e ovina) e di Vito e figli (equina), i formaggi di Claudio e il pane e i taralli della Briciola, ma c’è molto di più.
Il progetto di rigenerazione del vecchio mercato comunale coperto, riferimento del quartiere dal 1954, è unico nel suo genere in città: dall’autunno 2015, con il sostegno di Renzo Piano e del suo gruppo G124, ha messo al primo posto il valore culturale del cibo come relazione, a partire da uno spazio molto conosciuto nella zona e frequentato da tutti gli abitanti.
E così, con la scusa di fare la spesa o di mangiare qualche piatto prelibato preparato al momento dai vari banchi (giovedì e venerdì anche a cena), si finisce per scoprire mostre, workshop, concerti, eventi e incontri di ogni tipo. Perché qui si sperimentano collaborazioni tra associazioni di quartiere e cittadini, nascono idee e progetti come quello del brand Giambellino DOP (Di Origine Popolare), ma ci si ferma anche per connettersi al wi-fi, scambiare i libri del bookcrossing o magari contribuire all’archivio fotografico degli abitanti del quartiere. Tutte idee che nascono in un territorio ad altissima vocazione sociale, dove a guidare ogni iniziativa c’è prima di tutto il senso di appartenenza al Giambellino, la sua storia e le sue trasformazioni multiculturali. Anche per questo, con la complicità dei commercianti, si organizzano costantemente campagne di raccolta fondi mirate a sostenere le realtà più fragili della zona.
Per saperne di più: mercatolorenteggio.it
Curiosità perMilano: il progetto di riqualificazione del Mercato Lorenteggio, presentato dall’Associazione Culturale Dynamoscopio in partnership con la Cooperativa BarAcca e l’APS Samarcanda, è stato selezionato nel Giugno 2015 fra i 6 vincitori del bando nazionale culturability-Spazi d’Innovazione Sociale, cui hanno partecipato 1000 progetti in tutta Italia.
