Il Memoriale della Shoah è un luogo unico al mondo. Un progetto che ha voluto trasformare l’orrore in testimonianza, la sopraffazione in confronto, la disumanità in dialogo, con un obiettivo preciso: “ricordarci di ricordare”. Nato nel 2002 su iniziativa della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, il progetto di aprire alla cittadinanza gli spazi sotterranei attorno al Binario 21 della Stazione Centrale ha iniziato a diventare realtà il 27 gennaio 2013. Perché è stato qui che, tra il 1943 e il 1945, centinaia di persone sono state caricate sui vagoni merci per essere deportate nei campi di concentramento e sterminio, senza fare più ritorno. Ed è ancora qui che, oggi, quelle storie possono incontrare le nuove generazioni.
La voce di Liliana Segre
In una città da sempre abituata a guardare avanti, dare spazio alla memoria ha un valore speciale, tanto più se il ricordo è doloroso da tenere vivo. Qui, in particolare, il sito ufficiale del Memoriale ricorda che “sul convoglio partito dal Binario 21 nella fredda mattina del 30 gennaio 1944 c’era Liliana Segre: aveva 13 anni e partì con suo padre, morto ad Auschwitz. Liliana Segre è una dei pochissimi superstiti: dei 605 ebrei deportati quella mattina tornarono a casa soltanto in ventidue”. È lei che ha fortemente voluto questo spazio. Ed è lei che non smette mai di ricordare alla città l’importanza di non dimenticare, come quando dalle colonne del Corriere della sera, nel settembre 2016, denuncia: «Certo, qui vengono tanti studenti. Ce li portano i prof. Ma la verità è che i milanesi, i miei concittadini, questo luogo della memoria non sanno che esiste. E se lo sanno non ci vengono. È questo che mi fa male. Perché la memoria è la cosa cui ho dedicato la vita. E questo invece è quello che vorrei fare in tempo a vedere, ormai che ho 86 anni: i milanesi che vengono qui, a vedere cosa era successo, ad ascoltare il nostro ricordo».
Il Memoriale ha tante facce
Il progetto del Memoriale, realizzato dallo Studio Morpurgo de Curtis Architetti Associati, si estende su una superficie di circa 7.000 mq e si sviluppa su due piani, piano terreno e piano interrato. Dalla Sala delle testimonianze dedicata alle voci dei sopravvissuti fino al Binario della Destinazione Ignota e al Muro dei Nomi, dove sono ricordate tutte le persone deportate dal Binario 21, ogni angolo è pensato non solo per “riportare alla luce il ricordo delle deportazioni” ma anche per costruire una coscienza collettiva attraverso il Luogo della Riflessione, la biblioteca, il Laboratorio e l’Auditorium.
Ogni anno, in occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, il Memoriale ospita incontri ed eventi speciali. Sostenerne l’attività è uno dei compiti di quei milanesi che non vogliono smettere di ricordare. Contro ogni indifferenza.
Per saperne di più: memorialeshoah.it