Dove un tempo sorgeva l’antica piazza d’Armi del Castello Sforzesco dal 1890 c’è il Parco Sempione, la principale area verde nel cuore della città. Con un’estensione di circa 40 ettari disegnati da Emilio Alemagna, il parco offre vasti giardini in stile romantico con un patrimonio arboreo che vanta una quantità di specie superiore a tutte quelle delle più note capitali europee. Il motivo? La latitudine “mediana” di Milano che ne favorisce la crescita.
Fin dalla sua realizzazione il Parco Sempione è stato anche “sede di iniziative pubbliche, come l’Esposizione Internazionale del 1906 di cui resta, come testimonianza, il padiglione dell’Acquario civico in stile Liberty, restaurato nel 2006. L’idea progettuale di Alemagna fu quella di un grande parco all’inglese, composto da corsi d’acqua, sentieri e brevi alture con un magnifico gioco prospettico tra il Castello e l’Arco della Pace. Nel 1973 furono collocate nel parco alcune sculture, tra le quali spiccano i “Bagni misteriosi” di Giorgio De Chirico. Nel 2003 si è concluso l’importante restauro iniziato nel 1996 grazie al quale si è completata la recinzione ed è aumentata la superficie protetta da 167.000 a 386.000 m²” (tratto dal sito del Comune di Milano).
Sul lato est del laghetto artificiale, è situato il Ponte delle sirenette, uno dei primi ponti in ferro fuso costruiti in Italia, nel 1842. Originariamente era stato collocato sulla cerchia interna dei Navigli, in via San Damiano, ma durante i lavori di copertura degli stessi Navigli, intorno al 1930, venne spostato al parco Sempione. Le sirenette che lo decorano sono state soprannominate dai milanese “sorelle Ghisini” perché realizzate in ghisa.
Sulla collinetta del monte Tordo c’è la Biblioteca del Parco, aperta a tutti (martedì e giovedì 9.30-14.30, mercoledì e venerdì 14-19, sabato 10.30-18.30), realizzata in vetro e cemento nel 1954, in occasione della X Triennale di Milano, da Ico Parisi e Silvio Longhi con Luigi Antonietta. Ancora oggi un esempio virtuoso di architettura inserita nel rispetto dell’ambiente, come una casa del bosco, da cui si gode la vista del verde. All’interno, nel patio centrale, un mosaico di Mauro Reggiani e un bassorilievo polimaterico di Bruno Munari.
Va ricordato che lungo tutto il perimetro del parco Sempione si trovano edifici storici e istituzioni milanesi di grandissimo rilievo: il Castello Sforzesco e i suoi musei, l’Arena Gianni Brera, l’Arco della Pace, la Triennale di Milano e l’Acquario Civico.
Tramandata di generazione in generazione, poi, resta sempre l’area dedicata ai bambini, verso l’Arena, con il trenino che, dagli anni Settanta, entusiasma i piccoli milanesi. Non lontano, verso l’acquario, si trova la fontana ottagonale (1924) dell’acqua solforosa (detta acqua marcia), da molti ritenuta un toccasana. Oggi c’è il divieto di berla, ma molti continuano a farne scorta.
Non mancano, naturalmente, diversi punti di ristoro (chioschi) e due bar molto frequentati: la recente Locanda alla mano (progetto di integrazione con giovani disabili) e lo storico Bar Bianco.
===> Sport: Oltre all’Arena Gianni Brera (ex Arena Civica), che rappresenta il secondo impianto sportivo della città e che ospita manifestazioni di atletica leggera, c’è un campo di basket. Da notare che nel parco c’è un percorso Vita con istruzioni e strumenti per tenersi in forma in autonomia. Esistono numerosi allenamenti di gruppo, tra i tanti c’è quello (gratuito) della running school, ogni sabato mattina. In ogni caso, tutti i runner sanno che un giro del perimetro interno del parco misura 3,2 km (vedi mappa Comune di Milano).
Una curiosità per chi ama i giochi sportivi: dal 2003, si è costituito spontaneamente un gruppo di milanesi di tutte le età che gioca alla pétanque, tutti i giorni alle 15,30, in una delle zone più tranquille del parco (lato via Mario Pagano). Con il tempo si sono iscritti alla Federazione Italiana Bocce, si chiamano Milanopetanque e diffondono con passione le regole di un gioco antico (si parla di Greci e Romani) che “si gioca su un terreno più corto del gioco provenzale e il giocatore lancia la sua boccia senza rincorsa, da un cerchio tracciato sul terreno”.
Per saperne di più: comune.milano.it
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