Il periodo milanese di Donato “Donnino” di Angelo di Pascuccio detto il Bramante ha portato capolavori assoluti al patrimonio artistico della città rinascimentale. Tra questi, uno è particolarmente nascosto e sconosciuto, anche a molti milanesi: è Santa Maria presso San Satiro, all’imbocco di via Torino, sulla sinistra venendo dal Duomo, un po’ rientrante rispetto ai negozi.
L’edificazione della chiesa iniziò nel 1476 ed ebbe da subito una doppia denominazione perché il luogo di culto fu costruito dove si trovava già una piccola basilica dedicata a San Satiro, fondata prima dell’879 dal vescovo Ansperto, e dove, sulla parete esterna, si trovava un’immagine della Madonna che divenne miracolosa dopo che, colpita da un vandalo con un pugnale il 25 marzo 1245, sanguinò. L’affresco, all’origine del miracolo, è oggi posto sull’altare maggiore della chiesa. Ogni anno, a marzo, il pugnale viene esposto sull’altare.
La planimetria è a croce latina, con tre navate. Quella centrale è coperta a botte e chiusa da un presbiterio. Ma ciò che la rende speciale nella storia dell’arte romanica lombarda è la prospettiva dell’abside: man mano che ci si avvicina all’altare maggiore, dove è situato un affresco votivo del XIII secolo, ci si accorge che il presbiterio lascia il posto a un rilievo di stucchi profondo meno di un metro (97 cm). Si tratta di una finta abside, un’illusione prospettica creata in modo meraviglioso dal Bramante, data la difficoltà di estendere architettonicamente il capocroce sulla via Falcone.
Dal transetto di sinistra si va alla parte originaria, la Cappella di Ansperto ( o della Pietà), a croce greca, con una Pietà in cui si possono ammirare 14 figure in terracotta policroma di Agostino de’ Fondutis e tracce di affreschi di epoca carolingia sulle volte. Dalla navata destra, invece, si entra al corpo ottagonale del Battistero ( o sagrestia), anche questo attribuito al Bramante, ma rimaneggiato nell’Ottocento, con fregio in terracotta policroma sempre di De’ Fondutis.
Sul retro, si può ammirare il campanile romanico costruito in cotto nel IX secolo che si eleva sulla bassa e circolare cappella di Ansperto, il cui rivestimento è del Quattrocento. La torre campanaria quadrata è una delle più antiche di Milano, visibile ancora nelle sue forme originarie di cinque metri per lato. Nella zona inferiore si trovano un frammento di lapide e un bassorilievo di epoca romana.
Pia Dell’Acqua
[tabgroup][tab title=”MAPPA”][codepeople-post-map][/tab][/tabgroup]