A 130 anni dalla sua fondazione, la Canottieri Milano continua a essere il punto di riferimento dello sport alla portata di tutti.
Oggi come ieri, sulla palazzina liberty “giallo Milano”, ricoperta dallo storico glicine, campeggia il doppio motto della società: Navigare necesse est (navigare è indispensabile) e Volenti nil difficile (nulla è arduo per colui che vuole), un incoraggiamento che non ha perso efficacia. Basta, infatti, trascorrere una giornata qui per capire che dai corsi di avviamento allo sport (per tutte le età), fino alle squadre agonistiche di nuoto, pallanuoto, tuffi, canottaggio, basket, atletica e tennis c’è spazio per qualsiasi talento o passione sportiva. A fine attività, poi, l’annessa Osteria dei Canottieri è il luogo in cui fare due chiacchiere e riprendere le forze, tra il bar e il ristorante (aperto anche al pubblico), con piatti semplici della tradizione a prezzi contenuti.
Ma alla Canottieri Milano esiste anche una dimensione relax per chi sceglie di vivere la Società come un circolo in cui ritrovarsi e fare movimento. È il caso di chi diventa socio con una quota annuale che dà libero accesso alla piscina olimpionica (scoperta d’estate), alla palestra ristrutturata, ai giardini alberati e al solarium. Una scelta che diventa anche un modo concreto di sostenere l’unica polisportiva centenaria milanese: un pezzo di storia della città.
Per saperne di più: canottierimilano.it
Pagina facebook: Canottieri Milano
===> Curiosità perMilano: A far nascere la Società Canottieri Milano fu un evento particolare: l’arrivo festante, in piena Darsena, di diversi gruppi di canottieri torinesi sulle “venete a quattro”, partiti da Torino alla volta di Milano, via Po e Ticino. La piccola flotta entusiasmò talmente i milanesi e gli abitanti di porta Ticinese (porta Cicca), da far capire a Guido Alessandro Bonnet, giovanissimo consigliere della società sportiva Forza e Coraggio, che anche Milano avrebbe dovuto avere il suo circolo nautico, all’altezza di quello torinese. Per questo: «Convocai tutti coloro che avessero qualche simpatia per il canottaggio al fine di addivenire alla creazione di una società di rematori», ricorda lo stesso Bonnet nel libro Canottieri Milano “100 anni”. Fu così che, il 15 ottobre 1890, nacque la prima società di canottaggio indipendente della città.
I primi tempi, la sede si affacciava sul bacino della Darsena, contava sull’allenamento in sede con imbarcazioni piccole e l’attività agonistica si teneva all’Arena (allagata) del Parco Sempione. Nel 1893, dopo una serie di vittorie che portarono lo sport nautico alla ribalta, il Comune di Milano donò alla Canottieri Milano la concessione “di un angolino sud della Darsena di Porta Ticinese per poter costruire uno chalet onde accogliere degnamente I’esuberante attività del giovane sodalizio”, come recitano le cronache dell’epoca.
Con l’arrivo della Prima Guerra Mondiale tutto si ferma fino al 1919, anno in cui il Comune di Milano notifica alla Società lo sfratto dalla Darsena, in vista di un potenziamento della navigazione interna. A questo punto, dopo aver tentato una fusione con la Società Canottieri Olona, con l’obiettivo (mancato) di avere più fondi da investire in una nuova sede, i soci della Milano rivolgono al Comune un appello accorato al fine di individuare una nuova area in concessione comunale da mettere a disposizione dei giovani canottieri e dello sport, al servizio della cittadinanza. La risposta non tarda ad arrivare: il Comune affida alla Milano ben 7000 metri quadrati di terreno nella zona di San Cristoforo, più periferica rispetto alla Darsena, dove sorgeva una fabbrica dismessa. “Lo stabile e le adiacenze erano letteralmente ricolme di ritagli di lamiere, residuati dalla fabbricazione di spolette”, ricordano i soci dell’epoca e ci vuole più di un anno per ripulire tutto il terreno. Nel frattempo, nasce l’esigenza di avere un collegamento diretto con l’adiacente Naviglio Grande. Per questo: “si scava una buca di passaggio che, neI 1924 diventerà una piscina regolamentare con sponde in cemento e della lunghezza di metri 33,33″.
Un anno dopo, la stessa piscina verrà ampliata a 50 metri e, nel 1926, grazie alla donazione di Donna Maria Luling, si arricchirà del suo primo trampolino olimpionico di mt. 3, 5 e 10. Nel 1929, la squadra della Canottieri Milano conquisterà sette titoli nazionali e settanta primi premi e vedrà nascere un talento internazionale del nuoto italiano: Emilio Polli, il campione che partecipò anche alle Olimpiadi del 1924 di Parigi e del 1928 di Amsterdam, allenandosi e gareggiando con Johnny Weissmuller (il celebre Tarzan hollywoodiano) e alla guida di una imbattibile squadra di pallanuoto nazionale. Fu così che, mentre l’attività sportiva si espandeva sempre di più e nel 1932 arrivava addirittura il principe ereditario in visita, il nome della Società Canottieri Milano divenne un marchio di qualità dello sport, riconosciuto anche all’estero. Una curiosità: tra gli anni Trenta e Quaranta emerse anche il talento della sezione pallacanestro femminile, tra le protagoniste del campionato italiano.
Da allora, gli atleti si susseguono senza sosta, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui i campioni della scuderia sono sempre tanti, come José Miguel Casiraghi per il canottaggio (4 di coppia pesi leggeri) e la giovanissima Elena Bertocchi (campionessa di tuffi dal trampolino, da 1 e 3 metri).
Di seguito, il video inviato da un lettore di perMilano, realizzato intorno alla fine degli anni 90, con una filastrocca in milanese narrata da Pierino, socio storico della Canottieri Milano, all’epoca novantenne, e alcune immagini della società. La musica (inedita) è dedicata dal nostro lettore allo storico circolo sportivo ed è cantata da Felice Davià.