Nel cuore di Chinatown, la ravioleria Sarpi è il primo vero caso di fusione tra il cibo di strada della tradizione cinese e le abitudini alimentari dei milanesi, sempre più attenti alla provenienza delle materie prime.
In questa bella vetrina su via Paolo Sarpi (il bancone è proprio al posto della vetrina, insieme alla cassa) c’è tutta la cultura d’Oriente: essenziale, frugale (senza posti a sedere) ma che non rinuncia al gusto e ai sapori ben calibrati. Prima di mettersi in coda, si passa dalla cassa dove è possibile scegliere tra le opzioni del menù più richieste: le crêpes con farina bio e integrale, uova, porro, coriandolo, carne e frittella di farina costano 4,50 euro, mentre i ravioli di manzo e porro, oppure di maiale e verza, possono essere presi già cotti (4 ravioli 2,50) o da cuocere a casa (8 ravioli 4,50); non mancano le versioni vegetariane. Attenzione: è quasi impossibile non trovare la fila a tutte le ore (anche al mattino), ma ne vale la pena.
Cosa c’è di nuovo, a parte la cucina a vista su strada? Semplice: non solo preparazione e cottura sono fatte al momento, ma le materie prime sono tutte certificate: la carne piemontese arriva dall’adiacente, storica, macelleria Sirtori; le farine biologiche dal Mulino Sobrino; le uova dalle Cascine Orsine e i porri dal cuneese.
La Ravioleria è una sintesi perfetta di ciò che ogni milanese vorrebbe: una città multiculturale integrata, che metta al primo posto qualità e salute. I nostri complimenti ad Age, il giovanissimo (e sorridente) imprenditore italiano (di origine cinese) che, con la sua squadra, ha avuto la brillante intuizione.
Dall’ottobre 2016, la Ravioleria ha raddoppiato con un’idea in più: al civico 25, in uno spazio del tutto simile al precedente, con vetrina su strada, Age e la sua squadra cucinano con passione altri piatti di strada della tradizione, sempre nella versione autentica: dall’involtino primavera fresco, con verdure crude croccanti (2,50 euro) al panino chiuso Baozi (2 euro) ripieno di carne, zenzero e aromi cotto al vapore, fino alla recente aggiunta della ricetta più antica e complessa del Mo (4 euro), un pane arabo in versione cinese imbottito con spalla di maiale cotta 12 ore con gli aromi e servita in straccetti come una sorta di kebab, un omaggio alla multiculturalità.
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