Il Bosco verticale, progetto residenziale firmato BoeriStudio (Stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra), continua a mietere successi. L’ultimo, in ordine di tempo è arrivato il 13 novembre 2015, quasi un anno dopo la sua inaugurazione, dal prestigioso Council on Tall Buildings and Urban Habitat di Chicago che l’ha dichiarato ufficialmente il grattacielo più bello del mondo con la seguente motivazione: «Il Bosco verticale è un esempio unico nell’utilizzo del verde in altezza e in proporzione. La “facciata vivente” dell’edificio, che incorpora numerosi alberi e oltre 90 specie di piante, svolge il ruolo di interfaccia attiva per l’ambiente circostante. Ciò che rende l’idea eccezionale è l’azione delle piante, che agiscono come estensione della copertura esterna dell’edificio. La giuria ha definito innovativa l’esplorazione della vitalità del verde su tali altezze».
Poco altro resta da dire: nato, nel 2012, come progetto di forestazione metropolitana all’interno delle Residenze Porta Nuova, si è distinto da tutti gli altri edifici per la presenza di oltre 900 piante (550 arbusti nella torre E, alta 110 metri, e 350 nella torre D, alta 80 metri) situate su 8900 m2 di terrazze con l’obiettivo di creare un edificio sostenibile: “La coltivazione delle piante avviene in vasche, spazi contenuti per lo sviluppo degli apparati radicali e in condizioni climatiche particolari, determinate dall’altezza e dall’esposizione delle differenti facciate alla radiazione solare e alla ventosità. Il Bosco verticale aiuta a costruire un microclima e a filtrare le polveri sottili nell’ambiente urbano. La diversità delle piante e le loro caratteristiche producono umidità, assorbono CO2 e polveri, producono ossigeno, proteggono dall’irraggiamento e dalla polluzione acustica, migliorando il comfort dell’abitare”. È questo il compito principale insito nel progetto iniziale, descritto dalla scheda dell’Ordine degli architetti, ma il Bosco verticale è anche bello da vedere, di giorno e di notte, sia arrivando da piazza Gae Aulenti, sia passeggiando tra le vie antiche del quartiere Isola. Un esempio innovativo di fusione tra storia e contemporaneità, progresso e sostenibilità, che è già diventato meta di pellegrinaggi per gli studenti di architettura di ogni parte del mondo.
Per saperne di più: Stefano Boeri Architetti.net
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