Cusano Milanino è una storica cittadina situata nella zona Nord della città, a circa 10 km da piazza Duomo. Oggi fa parte della Grande Milano, quell’area metropolitana, estesa su diverse province limitrofe, che conta un totale di circa 7.500.000 abitanti e che da tempo è al centro di nuovi progetti di collegamento e di riorganizzazione delle istituzioni, ma la sua storia è antica e risale addirittura all’anno 337. Diventata Città Giardino nel 1915, su progetto di Luigi Buffoli, fondatore di quella Unione Cooperativa che, tra il 1909 e il 1923 costruì, per la prima volta in Italia, ville e villette in stile eclettico e Liberty con zone verdi, private e pubbliche, sul modello inglese, Cusano Milanino è stata tra le prime cittadine ad accogliere il nuovo ceto medio che si stava affermando.
Da lì in poi, i cusanesi, che oggi sono poco meno di 20 mila abitanti, avrebbero vissuto tutti i benefici economici dell’industrializzazione, accolto decine di fabbriche e iniziato le loro giornate al suono della sirena. Un fischio inconfondibile, perfetto per scandire con precisione i turni di lavoro e di vita, luoghi e abitudini di un altro secolo che oggi hanno lasciato il posto a centri commerciali e parcheggi, ma che fino a non molto tempo fa sono stati il punto di riferimento di intere generazioni. Proprio per non dimenticare quel solido telaio che ha intrecciato le relazioni di un’intera comunità, l’Archivio Storico Cusano Milanino, su incarico della Cooperativa Edificatrice (in occasione dei 110 anni di attività), ha ricostruito quel periodo e le sue storie nella mostra Quand fischiava el fabricon. Ecco in esclusiva le testimonianze dirette dei protagonisti, tra cronaca, ricordi personali ed emozioni. Un patrimonio prezioso, da tramandare.
Gelindo Nani: Ing. L Dolci SpA
«Dagli anni 60 agli anni 90, da 12 dipendenti iniziali siamo diventati più di 200: tutti innamorati del nostro lavoro con una grande armonia interna. I nostri prodotti sono andati in tutto il mondo…»
Luciano Terzi: Manifattura del Seveso CIA
«Una tintoria si trasformò in fabbrica di produzione abrasivi flessibili… Qui il rapporto con i dipendenti era curato in modo particolare, dalle abitazioni al tempo libero. Provo tanta nostalgia e malinconia per questa seconda casa…»
Silvio Rossi: Leone Tagliaferri & C.
«Era un’azienda che produceva forni elettrici per fondere l’acciaio, conosciuta in tutto il mondo. Io ero nella squadra che costruiva e montava i quadri di comando. Qui siamo diventati tutti amici, era molto forte anche il sindacato…»
Luigi Pulga: Manifatture Riunite Griziotti
«La ditta produceva cordami, ero operaio in un reparto di filatura ad umido. La mia giornata iniziava alle 6 del mattino. Era una ditta di 400 persone, per la maggior parte donne. Ognuno era dedito al proprio lavoro…»
Graziella Cirea: Fongaro & C Pirelli Came
«La cosa più bella era la mattina sentire il fischio della Fongaro! Sono entrata nel 1960 a 16 anni come operaia, sono uscita nel 1980 per seguire i miei figli. I turni erano dalle 6 alle 14 o dalle 14 alle 22… Ora lì c’è un grande supermercato, ed è un mio grande dispiacere perché ha costretto molti piccoli negozi a chiudere…»